La Grecia è a un bivio, come titola oggi Il Post, e l'Europa prende tempo, un po' per ponderare ogni decisione sul che fare?, un po' perché non c'è accordo sulle migliori modalità per far convergere gli interessi di tutti i paesi dell'eurozona. Il guaio per tutti, Italia inclusa, è la cosiddetta esposizione del capitale finanziario europeo ai titoli greci, il cui valore crollerebbe in caso di default.
Il Guardian ha pubblicato tre giorni fa una piccola tabella che riassume la situazione, elencando tutte le banche (e quindi i paesi) con le relative quantità di denaro in pericolo. I dati sono mostrati con un grafico a dischi, in cui ognuno di essi si riferisce a una banca, i colori ai paesi e le dimensioni all'esposizione netta in milioni di euro.
Il software usato per la visualizzazione è Many Eyes della IBM, liberamente fruibile da chiunque, che oltre agli strumenti mette a disposizione uno spazio per pubblicare i propri dataset. L'embedding dei grafici nelle pagine web avviene mediante Java, il che rende l'applicazione interattiva, ma piuttosto pesante.
La visualizzazione scelta dal Guardian è utile, ma trattandosi di informazioni geografiche ho pensato che una mappa avrebbe fornito un colpo d'occhio altrettanto efficace. Ecco come le API di Google Geo Chart visualizzano la fetta d'Europa che ha più da temere da un eventuale fallimento della Grecia.
L'Italia ha un'esposizione medio-bassa, poco superiore al miliardo di euro, attraverso le sue cinque banche principali: Unicredit, Banco Popolare, Intesa, Monte dei Paschi, UBI Banca. Per confronto Germania e Francia hanno un'esposizione che è rispettivamente 7 e 9 volte circa quella italiana e stanno insistendo affinché anche i privati, cioè le banche stesse, collaborino al salvataggio greco, investendo propri capitali per salvare i propri soldi. Non mi sembra una richiesta così strana, no?
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