Blog momentaneamente fermo, riprenderò le pubblicazioni quando la mia vita sarà meno frenetica... :D

giovedì 9 giugno 2011

Il nucleare tra mappe interattive e video artistici

Questa mappa di Climate Center sta rimbalzando di blog in blog, l'hanno condivisa e commentata sia Annarita Ruberto su Scientificando che Paolo Pascucci su Questione della decisione. Sono riportate sul planisfero tutte le centrali nucleari del mondo collegate in qualche modo alla rete elettrica (quindi centrali in produzione) ed è possibile interagire con la mappa filtrando le tipologie di reattori e soprattutto seguendo l'evoluzione dell'industria civile dell'atomo dagli anni '50 in poi attraverso un'efficace timeline animata.


Quest'ottimo esercizio di data visualization mi ha fatto ricordare un video sulla storia degli esperimenti nucleari militari di Isao Hashimoto del 2010, bellissimo nella sua semplicità. Dal 1948 al 1998 ci sono state ben 2053 esplosioni nucleari di vario genere sul nostro pianeta e in quest'opera si susseguono con un tale ritmo e con un tale contrasto tra ciò che si vede e ciò che sappiamo rappresenta, che l'effetto brivido è assicurato. Consiglio di alzare il volume.


Nota: come ho fatto a spostare la mappa a sinistra affinché non interferisse con la colonna di destra del blog? Purtroppo la mappa è inserita nel post attraverso un iframe di larghezza fissa e superiore a quella della colonna principale del blog. L'unico modo per evitare le barre di scorrimento è incapsulare l'elemento iframe in un elemento div con margine sinistro negativo, in questo modo: <div style="position:relative;margin-left:-150px;">...</div>. Al posto dei punti ci va l'elemento iframe, mentre lo spostamento giusto (nel mio caso 150 pixel) dipende dalla larghezza della colonna principale.
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6 commenti:

  1. Interessante e agghiacciante la sequenza di test nucleari. Osservando il filmato mi viene quasi da ridere pensando a quanto ci si preoccupa per una misera centrale nucleare in più o in meno dopo l'esplosione di tutte queste "centrali nucleari" e il relativo rilascio radioattivo. Interessante il tuo sistema, non so se l'applicherò qui comunque me lo annoto perchè può tornare senz'altro utile: la larghezza di pagina spesso è un limite negli embed fissi.

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  2. Paolo mi ha informata di questo video. Grazie di averlo postato. Penso che lo segnalerò all'interno del mio post.

    Posso comprendere l'amara riflessione di Paolo, ma non la condivido. La questione sta anche nel credere. Ovvero se non si ritiene giusto il principio nuclearista, per così dire, una centrale in più o in meno ha il suo significato.

    annarita

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  3. Condivido le riflessioni di chi mi ha proceduto...per questo motivo mi trovo a credere che una in più o in meno non faccia la differenza ma che accettare senza dire mai nulla non è neanche la soluzione giusta.
    Roberta.

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  4. Un'altra riflessione potrebbe essere: ma siamo sicuri che abbia senso affidare l'industria nucleare per la produzione di energia a chi ha bombardato a quel modo il pianeta negli ultimi 50 anni? Perché non l'hanno proprio fatto per studiare come rendere più sicure le centrali...

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  5. Yes, Alessio! Anche questa è una riflessione sensata, come è pure sensata la domanda:"Pur accantonando momentaneamente le questioni della sicurezza e dello smaltimento delle scorie radioattive, perché investire in una tecnologia che tra alcuni decenni porrà inesorabilmente il problema dell'esaurimento della sua fonte primaria, ovvero l'uranio?".

    Anche questo è un problema concreto con cui confrontarsi!

    Cambiando discorso, a settembre Scientificando ospiterà il Carnevale della Fisica: siete invitati a partecipare sia tu che Paolo...e senza se e senza ma, please!:)

    annarita

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  6. Beh, quando parla la prof, tutti sull'attenti! :D

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