Blog momentaneamente fermo, riprenderò le pubblicazioni quando la mia vita sarà meno frenetica... :D

venerdì 6 maggio 2011

FET 2011 - La danza ipnotica del polpo

Siamo abituati a pensare i robot come oggetti piuttosto rigidi, meccanici, a immaginare i loro movimenti lenti e impacciati. Al fet11, invece, è chiara la tendenza verso la soft robotics, una robotica composta da materiali morbidi, flessibili, deformabili. Il progetto OCTOPUS, presentato dalla professoressa Cecilia Laschi della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, vuole dimostrare che è possibile colmare il gap tra il movimento artificiale e quello biologico, con l'obiettivo di produrre robot sempre più simili agli esseri viventi, almeno esteriormente, e quindi capaci di adattarsi alle più varie condizioni ambientali.
A vederlo agitarsi nell'acqua è difficile pensare che sotto quella pelle artificiale ci siano metallo e plastica. Per ora il tentacolo si limita (si fa per dire) a movimenti blandi e a limitate azioni di cattura, grazie alla superficie sensibile al tocco, ma ai progettisti interessava prima di tutto la sfida ingegneristica posta dalla robotica soffice e dalla biomimesi: prendere spunto da una realtà biologica come quella del polpo, caratterizzarla nei suoi aspetti rilevanti e riprodurne le caratteristiche in un oggetto artificiale. Probabilmente non si tratta dell'exhibit visivamente più spettacolare qui al fet11, ma le implicazioni sono notevoli: robot sempre più simili agli animali, capaci di integrarsi in gruppi ed ecosistemi biologici, disegnati per operare in condizioni in cui vivono animali plasmati da milioni di anni di evoluzione. A vedere OCTOPUS vengono subito in mente attività di esplorazione e recupero sui fondali marini profondi, ma anche le implicazioni militari non andrebbero sottovalutate...

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