Schermata iniziale del servizio Fast Check-In di Alitalia. |
Niente di particolare, mi ha però un po' incuriosito il fatto che c'è sempre qualcuno di Alitalia vicino alle macchine per dare indicazioni agli utenti: la presenza umana è anche piacevole, ma la comodità del servizio sta proprio nel fatto che sia self-service e che liberi quindi una risorsa umana da una mansione meccanica e ripetitiva. Il vero motivo della necessità dell'operatore, però, si comprende non appena si dà un'occhiata alla schermata di benvenuto del check-in: ci sono cinque scelte possibili, tutt'altro che chiare per chi è alle prime armi. Nel mio caso ho comprato il biglietto mediante eDreams e ho ottenuto un codice alfanumerico di sei cifre: senza sapere nulla, di fronte a "Codice MilleMiglia", "Numero del biglietto elettronico" e "Codice di prenotazione" (in quest'ordine), cosa scegliere? Ammetto che la prima volta ho sbagliato e ho scelto il biglietto elettronico. D'altronde anche una stringa alfanumerica non è altro che un numero in una qualche base strana, no?
Di fronte a questo piccolo problema di interfaccia, ho pensato che una soluzione molto semplice potrebbe consistere nel collegare la resa grafica dei pulsanti alla frequenza con cui i vari servizi vengono scelti dai passeggeri. In questo modo quelli più diffusi (più probabili) sarebbero maggiormente visibili, mentre lo sarebbero meno quelli rivolti a una clientela più ristretta, ma anche più affezionata e quindi esperta. La compagnia raccoglie già i dati statistici necessari, quindi questo accorgimento costerebbe solo qualche linea di codice in più nel software delle macchinette. Per un servizio più intuitivo e a misura della clientela.
Come potrebbe apparire dopo un periodo di utilizzo da parte della clientela, pesando posizione e dimensione dei pulsanti con la frequenza di click. L'immagine fa schifo, ma dovrebbe rendere l'idea... |
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